Il Sultano Erdogan

Erdogan nasce ad Istambul il 26 Febbraio 1954 da una famiglia musulmana osservante ed ha frequentato gli studi universitari presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Marmara. E’ sposata con Emine ed ha 4 figli. Erdogan ha iniziato la propria carriera politica del “piccolo dittatore cresce” sul finire degl’anni ’70. Figura di spicco, insieme al suo mentore politico e futuro primo ministro Necmettin Erbakan, del disciolto Partito del  Benessere di ispirazione islamico-conservatore, è diventato un politico di rilevanza nazionale dopo essere stato eletto quale sindaco della città di Istambul. Correva l’anno 1998 quando venne giudicato colpevole di incitamento all’odio religioso per aver declamato i versi del poeta Ziya Gokalp, parlamentare che partecipò alla stesura della Costituzione del 1924, con i versi:

” Le moschee sono le nostre caserme,

le cupole i nostri elmetti,

i minareti le nostre baionette,

ed i fedeli i nostri soldati.”

Poesia scritta lo stesso anno della grande assemblea nazionale della costituita repubblica di Turchia nella quale viene dichiarato decaduto il Califfato ed esiliato l’ultimo Califfo, l’ex Sultano Ottomano Abdul Mejid II . I versi del poeta Ziya Gokalp dovrebbero essere a dir poco inquetanti  per chi come me ed altri centinaia di milioni di europei non siamo di religione musulmana. Evidentemente non per Papa Francesco, per la sinistra italiana e per molti cittadini italiani che sfilano per le strade quasi a voler costringere il loro, il nostro (purtroppo) governo,a dare loro rapidamente  la cittadinanza italiana. Correva l’anno 2001 quando Erdogan dava alla luce il ” Partito per la Giustizia e lo sviluppo (AKP), un partito nato dall’unioni di vari e piccoli partiti conservatori ed islamici. Erdogan deve la propria visibilità internazionale ai rapporti con gli USA di Obama, un premio Nobel della guerra più che per la pace, l’Arabia Saudita custode del salafismo, l’Islam più intransigente e, per dirla tutta ,della Merkel che ha passato mesi a rincorrere il solito Erdogan, anche attraverso Obama. La posizione strategica della Turchia per il gasdotto Blue Stream, fondamentali per la Ue e per l’Italia, quest’ultima dalla politica energetica fallimentare, che da ancor più potere a questo folle   che si sente un novello Califfo dell’Impero Ottomano. Le forze armate turche, custodi per decenni della laicità dello stato turco, sono state sottoposte ad una dura epurazione susseguente ad un presunto tentato colpo di stato costruito ad arte da questo sempre folle dittatore che controlla alcuni milioni di clandestini/profughi  che dai balcani o dal Mediterraneo vogliono  raggiungere l’Europa continentale. L’Italia, una nazione sino ad ora sprovvista di una classe politica decente, provvede con mezzi propri all’autoinvasione del nostro beneamato stivale che, visto la facilità con la quale vi entrano, deve essere particolarmente bucato. Erdogan in più di un’occasione ha dato modi di far comprendere ai propri interlocutori del momento di avere le spalle ben protette  dai colpi di vento gelido, come nel caso del forum di Davos del 29 Gennaio 2009 quando, volendo contrastare l’operazione militare israeliana ” Piombo Fuso” nei territori palestinesi ebbe toni molto aggressivi verso il presidente israeliano Peres che ben pochi capi di stato possono avere. Il 14 Aprile 2015 Erdogan arrivò a negare il genocidio del popolo armeno, per mano ottomana, quando vennero uccisi 1,5 milioni  di cristiani di Armenia. Il tentato colpo di stato in Turchia del 15 Luglio 2016 è stato per molti analisti  è stata una buona rappresentazione teatrale per permettere al sultano di ripulire le caserme dai militari che non si sentivano abbastanza musulmani. E’ notizia di oggi 22 Maggio 2017 che i due caporedattori turchi Murat Capan e Cevheri Guven sono stati condannati dalla giustizia turca targata Erdogan a 22 anni di carcere e che loro vanno ad aggiungersi ad almeno altri 145 che troveranno ad attenderli. E’ evidente a tutti la deriva autoritaria di Erdogan e del suo governo. A tutti,tranne alla Merkel ed ai burocrati di alto lignaggio politico di Bruxelles, che non vedono l’ora di averlo nel pParlamento dell’unione. Obama ha smesso gli abiti presidenziali ma le lobby politico ed economiche sono ancora lì a dargli il potere. Comunque sia Trump  non farà certo gli interessi di noi europei, particolarmente di noi italiani che siamo nel mezzo del Mediterraneo, il ventre molle della Ue. L’ unica preoccupazione dei paesi del nord dell’unione sono i Balcani che portano al nord, alla Germania, nel mentre Francia e Svizzera sigilleranno i confini verso l’Italia. Noi già non esistiamo piu come stato dell’unione con la schiena diritta, il nostro sarà un futuro da villaggio turistico per clandestini/migranti  e terroristi in vacanza per ritemprarsi.Certo ci saranno molte più moschee e donne particolarmente velate, ma volete mettere quei bei sorrisi di Papa Francesco e la papessa rossa Boldrini a ricordarci che saremo pur sempre schiavi anche se di lusso. Certo, ci sarebbe Piero con i nopecoroni, ma poi non ci sarebbero più i fuochi d’artificio ma soltanto tanto lavoro come badanti per Sora Italia. Vi và di provare?

Aldo A.

2 commenti su “Il Sultano Erdogan”

  1. Quello che sta accadendo tra Qatar, Arabia Saudita e Iran, è in un piano ben più complesso preparato a tavolino da Obama presidente e che torna utile in funzione anti Trump.

  2. Vi sono centinaia di combattenti in Iraq che ritornano i Europa di cui i servizi segreti europei sono a conoscenza e ne conoscono residenza ed abitudini.Anziché arrestarli e detenerli nei carceri questi sono liberi di circolare e pagati per un “reinserimento” che sa tanto di braghe calate e pizzo per non essere vittime di un attentato.

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