IL DECRETO LORENZIN E LA DIGNITA’ DEL MEDICO

buongiorno,
dei nostri ministri non ne salverei uno,tantomeno la lorenzin che penso la più indeguata.

Il Decreto Lorenzin e il disprezzo della dignità del medico
By Archimede on 28.09.15 15:55 | Permalink | Commenti (0)
Il Decreto Lorenzin e il disprezzo della dignità del medico

Impone scelte diagnostiche autoritarie e arbitrarie penalizzando con gravi sanzioni il medico insubordinato

La classe medica non ha gradito l’ultimo Diktat dei politici, che col consueto disprezzo della dignità e libertà del medico, stanno imponendo scelte diagnostiche autoritarie e arbitrarie penalizzando con gravi sanzioni il medico insubordinato. Da decenni i burattini politici delle multinazionali si sono arbitrariamente interposti tra medico e paziente gestendo interamente tutti i settori della sanità, con criteri clientelari e nel rispettoso e zelante ossequio solo degli interessi delle multinazionali del farmaco, mai dei disprezzati sudditi italiani.

Già nel 1996, questi onesti e disinteressati servitori del popolo italiano, avevano realizzato una dittatura terapeutica eliminando completamente la libertà del medico di prescrivere secondo scienza e coscienza, applicando in ogni singolo caso le relative evidenze scientifiche reperibili in letteratura, ricercando il miglior rapporto tra efficacia e tollerabilità di ogni farmaco, impiegato in base all’esperienza professionale propria e dei colleghi.

Solo ed unicamente grazie alle ricerche e ai documentati risultati clinici del Prof Luigi di Bella, nel 1997, l’opinione pubblica prese coscienza della gravità e del pericolo per la salute e la vita, di una sanità autoritaria tirannicamente gestita da una classe politica corrotta. Grazie al movimento di opinione creato dal Prof Di Bella, sotto la pressione dell’opinione pubblica, nel 1998 fu formulata e applicata la disposizione di legge, la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98, conv. con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94), che ridava dignità e libertà al medico consentendogli di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici ministeriali secondo scienza e coscienza, in base alle evidenze scientifiche, allora, come oggi, in gran parte disattese dal prontuario Ministeriale.

Dopo aver grossolanamente falsificato la sperimentazione del 98 sul Metodo Di Bella, come ampiamente documentato, e aver fatto instancabile e continua opera di disinformazione sul Metodo Di Bella, solo nel 2007, nella completa indifferenza della classe medica, restaurarono la dittatura terapeutica. Prodi, con la Finanziaria 2007 (al comma 796, lettera Z), abrogò la disposizione di legge introdotta sotto la pressione dell’opinione pubblica nel 1998, la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98, conv. con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94), che aveva consentito ai medici di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici ministeriali secondo scienza e coscienza.

Vi fu un precedente significativo: nel 1996 la CUF (commissione unica del farmaco, oggi AIFA) presieduta pro tempore dal Prof Silvio Garattini, bloccò la distribuzione in farmacia della melatonina. Il governo di allora, accogliendo la richiesta del farmacologo, con il decreto 161 del 25 marzo, stabilì condanne penali per i medici che l’avessero prescritta. Il prodotto è sempre stato da banco, venduto sugli scaffali dei supermercati, conosciuto in passato perché permetteva di risolvere i problemi da jet lag. La Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso dei pazienti, dichiarò poi incostituzionale il decreto. Oggi sulla Melatonina, nel massimo motore di ricerca scientifico, il National Library of Medicine, www.pubmed.gov si reperiscono oltre 21.000 pubblicazioni e la documentazione del suo ruolo rilevante, fondamentale, in assenza totale di tossicità, sia nel cancro, che nelle malattie degenerative, e sulle maggiori reazioni e funzioni vitali. Il Prof Di Bella malgrado il decreto ministeriale non solo continuò a prescrivere la Melatonina, ma in calce alla ricetta siglava che il Ministero con decreto ne vietava l’uso, esempio e monito ad una classe medica che ha aspettato di perdere l’ultima traccia di indipendenza libertà e dignità prima di reagire.

Fonte: https://www.lafucina.it/2015/09/25/decreto-lorenzin-di-bella/

3 commenti su “IL DECRETO LORENZIN E LA DIGNITA’ DEL MEDICO”

  1. Il decreto Lorenzin è una scure con il quale partendo dall’esigenza di ridurre gli sprechi di fatto colpisce le regioni virtuose per qualità e quantità agevolando di fatto quelle che di virtuoso hanno la faccia tosta.Dal testo del decreto si evince un taglio della spesa sanitaria per complessivi 2,35 miliardi di cui 385 milioni alla virtuosa Lombardia che offre servizi di qualità pur contenendo la spesa procapite entro limiti accettabili ed appena 0,5 milioni di euro alla Campania con una spesa fuori controllo e qualità a picco.E’del tutto casuale che la più tartassata è governata da Maroni del centro-destra e la Campania,a cui chiedono l’elemosina è del centro-sinistra? E poi,non è che il costo dei farmaci e delle attrezzature mediche siano “influenzati” dall’eccessivo dilatarsi nel tempo del pagamento della fattura?
    Se consideriamo che sino a 2 anni or sono i pagamenti dovevano essere effettuati entro 30 giorni ed adesso entro 5 giorni lavorativi dall’emissione è ovvio che i consolidati ritardi influenzino il prezzo finale e quindi sulla spesa sanitaria complessiva.Ma si preferisce usare l’ascia colpendo a caso (?) e non e non selettivamente.E non sarebbe più giusto assegnare un budget ad ogni singolo cittadino sulla base di età e/o patologie?

    1. buonasera,
      cosa pretende da un “ministro”assolutamente incapace di gestire un carrozzone del genere?Appartiene alla categoria dei politici che sono lì non per meriti ma come cagnolini al guinzaglio.Bisogna spazzarli via tutti,abbiamo i peggiori politici del mondo a cominciare dalla testa che puzza.
      saluti

      1. Un possibile parlamentare (consigliere comunale,regionale,ect) altro non è che un catalizzatore di possibili voti che deve soddisfare l’esigenze della lobby di potere cosiccome
        i desideri dei possibili votanti.E’ evidente che un’individuo di forte personalità è tanto più difficile da “gestire” quanto più ha competenza e conoscenza della materia,cosicchè si tende a mettere come sottosegretario una persona di qualità tecnica ma non di grande ,per così dire,comunicatività nell’ambito politico;un possibile ministro deve essere un (grande )comunicatore che sappia gestire l’esigenza del gruppo di potere che rappresenta ed opportunamente indirizzare il sottosegretario verso obiettivi che diano risultati di ritorno gratificanti ma non tali da metterlo sotto i riflettori poichè potrebbe diventare un possibile concorrente alla poltrona sul palco reale.E qui nasce il problema.La Lorenzin.che comunque è un collettore di voti,ha un linguaggio da esattore di tasse,la comunicativa di un manico della scopa,il coraggio di un verme che cerca di attraversare la strada,la competenza di un pittore edile a cui si chiede di dipingere il duomo di Firenze. Ed allora perchè è arrivata così in alto? Perchè Renzi sapeva che uno dei ministeri dove avrebbe dovuto usare l’ascia (perdita di consenso?) sarebbe stato quello della sanità. L’mportanta non è “la buona sanita’” ma “una sanità buona…per gli affari della lobby” di cui si parlava all’inizio. E qui il cerchi si chiude e tutti ottengono quel “qualcosa” ,dall’elettore alla lobby passando per il partito ed il parlamentare ministro.E perchè il ministro tecnico? Torna utile per i pozzi neri.

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